Era il 1916 quando Domenico Cocco entrò a lavorare in un Pastificio e aveva solo 14 anni. Il lavoro, con gli anni, si trasformò in passione. Il giovane apprese velocemente le tecniche e gli accorgimenti di quest'arte dagli antichi "mastri pastai" e venne chiamato dopo poco tempo, anche lui, "Mastro Domenico". Dedicò la sua vita a questo affascinante mestiere, ne custodì tutti i segreti, che avrebbe svelato in seguito a suo figlio Giuseppe, così come gli anziani avevano fatto con lui.
Gli antichi "Mastri Pastai" sostenevano che gli ingredienti per una buona pasta erano quattro: il grano di montagna, l'acqua di sorgente, l'aria pura per l'essiccazione e la lavorazione.
Le ottime caratteristiche organolettiche dell'acqua del fiume Verde, alimentato esclusivamente da sorgenti naturali, ed il particolare clima asciutto e ventilato, che permette una perfetta essiccazione della pasta, sono i due ingredienti che la natura ha donato a Fara San Martino e che rendono unica la pasta qui prodotta.
Ancora oggi le macchine rimangono le stesse dal dopo guerra e vengono mantenute tutte le fasi della lavorazione, in particolare la trafila in bronzo e l'essiccatura lenta su telai di legno di faggio.
Procedere con questi metodi, assolutamente artigianali e antichi, significa impiegare più tempo, spazio e produrre minori quantità di pasta. L'importante, dopotutto, è mantenere il sapore ed il gusto della pasta di una volta.